Scarichi idrici
In linea con le indicazioni di ISPRA e del Ministero dell’Ambiente, il Terminale FSRU Toscana è sottoposto a un continuo monitoraggio dei principali scarichi a mare dell’impianto con particolare riferimento a quello dell’acqua necessaria al processo di rigassificazione, nel quale vengono controllati sia il cloro residuo che la temperatura di scarico.
Il cloro
La clorazione è il metodo chimico anti-fouling (antivegetativo) più utilizzato in ambito mondiale a tutti i livelli sia civile (acqua potabile) che industriale (circuiti raffreddamento ad acqua mare o dolce, reflui) per la sua efficacia. Nei circuiti ad acquamare la clorazione viene attuata tramite dosaggi di ipoclorito di sodio (NaClO), prodotto a bordo tramite elettrolisi dell’acqua di mare stessa. Pertanto, tale processo non prevede l’aggiunta esterna di cloro all’acqua del mare, ma trasforma il cloro in essa già contenuto in una forma utile a espletare la funzione antivegetativa. I quantitativi di cloro attivo libero rilasciati in mare nello scarico principale risultano comunque significativamente inferiori a quelli previsti dalla normativa nazionale sugli scarichi in acqua (Testo Unico Ambientale). Inoltre, i livelli di scarico di tale parametro sono stati attentamente valutati dalle Autorità competenti, che hanno proceduto al rilascio delle autorizzazioni necessarie. Infine, la concentrazione allo scarico del cloro attivo libero è oggetto costante di controllo nel corso dell’attività da parte di OLT (in particolare, è previsto un monitoraggio in continuo dello scarico principale) e delle Autorità preposte.
La temperatura dell’acqua
Le variazioni di temperatura cui è soggetta l’acqua di mare sono state oggetto di verifica da parte delle Autorità competenti e sono oggetto di un costante controllo nel corso delle attività da parte di OLT (in particolare, è previsto un monitoraggio in continuo della differenza di temperatura tra l’ingresso e lo scarico del sistema di acqua di mare necessaria per la rigassificazione ) e delle Autorità preposte. In ogni caso, è stato stabilito che non vi sono problematiche relative alla variazione di temperatura dell’acqua di mare utilizzata per il processo di riscaldamento del GNL in gas naturale, fra il punto di prelievo e quello di rilascio a mare.